Bocciata al Senato la richiesta di dichiarare “l’emergenza climatica” per l’Italia, contenuta in tre mozioni presentate da Fi, Pd e Leu, che avevano avuto il parere contrario del Governo. Semaforo verde, invece, (con 145 sì, 76 no e 40 astenuti) per la mozione della maggioranza, a firma M5s, che di emergenza non parla. Un’emergenza su cui da mesi centinaia di migliaia di giovani, ispirati dalla sedicenne attivista svedese Greta Thunberg (ospite due mesi fa al Senato per un convegno sul clima), si stanno mobilitando nel mondo.
Nella Giornata mondiale dell’Ambiente – dedicata quest’anno all’inquinamento dell’aria – si consuma in fretta a palazzo Madama il dibattito sulla necessità di intraprendere al più presto misure incisive per contrastare il riscaldamento globale, su cui gli scienziati hanno dato una dozzina d’anni di tempo per intervenire riducendo gas serra e dicendo addio al carbone per consumi energetici. Nella polemica fra maggioranza e opposizione, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa soddisfatto parla di “una presa di posizione da cui non si può tornare indietro” e quindi se tutti sono d’accordo sulle urgenze ambientali “allora votiamo presto la legge salva mare, il disegno di legge cantiere ambiente, mettiamo subito quello sulle bonifiche”, è la sua sollecitazione.
Intanto, una rete di associazioni e comitati ambientalisti, con singoli cittadini, si preparano a fare causa contro lo Stato italiano ritenendolo “colpevole di inazione” di fronte agli effetti irreversibili dei cambiamenti climatici. Hanno lanciato una campagna sul web “Giudizio Universale – Invertiamo il processo” in vista del deposito in autunno degli atti.
La mozione della maggioranza impegna l’Esecutivo “a ricorrere all’eco-design; a favorire l’autoproduzione distribuita di energia da fonti rinnovabili; a promuovere campagne di sensibilizzazione/informazione rivolte ai cittadini in sinergia con gli enti locali, anche mediante l’introduzione dell’educazione ambientale nelle scuole”. Una mozione che prevede “politiche serie e concrete finalizzate alla decarbonizzazione dell’economia”, assicura Vilma Moronese (M5s), presidente della commissione Ambiente del Senato.
Ma dall’opposizione, la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, definisce la mozione della maggioranza “annacquata” a fronte alla “principale emergenza per l’Italia e per l’intero pianeta” mentre per Andrea Ferrazzi, capogruppo Pd in Commissione Ambiente al Senato e primo firmatario della mozione dem “ancora una volta il M5s, a salvaguardia delle poltrone parlamentari, si è inginocchiato ai voleri della Lega, contraria agli accordi di Parigi” sul clima.
Comune denominatore delle quattro mozioni era l’allarme sugli effetti irreversibili dei mutamenti climatici ma quella dem chiedeva al Governo di dichiarare lo stato di emergenza ambientale, quella di Fi chiedeva interventi urgenti per non incorrere in procedure di infrazione da parte della Ue, garantendo nel contempo un’autonomia finanziaria degli enti locali per investimenti nel settore; quella di Leu chiedeva di rivedere le imposte sull’energia e sull’uso delle risorse ambientali nella direzione della sostenibilità.
FONTE ANSA.IT
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