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Miscellanea

Il consiglio dell’agenzia di sicurezza nazionale americana: «Spegnete lo smartphone almeno una volta a settimana» – di Roberto Cosentino

Riavviare almeno una volta a settimana può terminare un flusso di dati derivato da vulnerabilità informatiche non note se non ai criminali

Da quanto tempo non spegni il tuo telefono? Molti di noi non saranno neanche in grado di rispondere a questa domanda, ma secondo la National Security Agency, l’Agenzia di sicurezza nazionale americana, è piuttosto importante monitorare questo dato per la sicurezza dei nostri smartphone. In un documento che delinea dei consigli e delle buone pratiche da seguire per proteggere i dati conservati sui nostri telefoni, l’Nsa suggerisce sia agli utenti che usano Android sia agli utenti che usano un iPhone di spegnere il proprio smartphone almeno una volta a settimana. E, in particolare, le ore in cui il dispositivo rimane accesso in modo consecutivo non devono essere più di 168. Il riavvio a cadenza regolare ha lo scopo di difendersi contro alcuni attacchi informatici.

 

Riavvia almeno una volta a settimana

Secondo l’agenzia di sicurezza statunitense, questa è una semplice strategia per difendersi contro gli exploit zero-day, ovvero delle vulnerabilità parecchio insidiose. La caratteristica che rende pericolose per la sicurezza informatica queste falle, è che sono sconosciute dal produttore del software o del dispositivo, mentre invece sono già state scoperte dai criminali informatici, che potrebbero quindi sfruttarle. Per «zero-days» si intende che gli sviluppatori non hanno nessun giorno di preavviso per creare un aggiornamento di sicurezza, che dunque non è disponibile e si può essere esposti ad attacchi.

Il riavvio del dispositivo può interrompere un eventuale flusso di informazioni ai criminali informatici, qualora fossero riusciti a sfruttare una falla non ancora scoperta e installata nel proprio dispositivo. Non è l’unica accortezza che l’Nsa suggerisce di adottare. Molte delle buone pratiche contenute in questo documento, sono più o meno le stesse da tempo e dovrebbero essere insegnate a scuola insieme alle tabelline. Cioè, aggiornare regolarmente i disposivi, scegliere password forti (magari con un password manager), utilizzare sistemi di riconoscimento biometrico (sblocco con il volto, o impronta digitale), ricordarsi di non connettersi mai a Wifi pubblici senza Vpn e ricordarsi disattivare Bluetooth, Nfc e Gps quando non in uso. Ultimi ma non ultimi, mai e poi mai cliccare sui link da mittenti non attendibili e scegliere un software antivirus da installare.

 

Le altre accortezze da mettere in pratica

Queste pratiche non sono metodi di sicurezza infallibili che salvaguarderanno i nostri dati da occhi indiscreti o da malware. Sono però delle ottime abitudini che si possono assumere per mitigare, anche solo parzialmente i pericoli che minano la sicurezza informatica. Però i benefici dati da un riavvio sono diversi. Oltre a proteggere da un eventuale flusso di dati indesiderato, può portare a termine degli aggiornamenti (magari correttivi proprio di quel determinato problema), ottimizzare le risorse e correggere errori temporanei.

Fonte
corriere.it
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