TAPPA 3: DA VELLETRI A CORI
Ne dà conferma l’incontro ravvicinato, di primo mattino, con due oche cigno che placidamente si nutrivano lungo le sponde del lago, per nulla infastidite dalla mia presenza, permettendomi di girare dei video in piena tranquillità.
Il cielo coperto ha reso ancora più piacevole la camminata, nonostante un improvviso quanto brevissimo scroscio di pioggia.
Arrivato a destinazione intorno a mezzogiorno il dilemma è stato: da dove cominciare?
Cori infatti è uno di quei paesi le cui origini vanno ritrovate indietro nel tempo, ben prima di Roma, tra l’XI° e il XIII° a. C., da cui le leggende sulla sua costruzione riportano tutte ai reduci dalla guerra di Troia, perfino lo stesso Enea.
Di certo c’è che i monumenti che la contraddistinguono sono notevoli, a cominciare dal celeberrimo Tempio di Ercole che dall’alto della rocca –
la odierna Cori alta – domina la Pianura Pontina. Più a valle c’è l’altro tempio, quello dei Dioscuri che convive a stretto contatto con le abitazioni del centro storico, un dedalo di viuzze e scalinate.
E poi, ancora più in basso, la meravigliosa Chiesa dell’Annunziata, monumento nazionale, completamente affrescata con storie della Bibbia, dei Santi, il Giudizio Universale… Insomma, senza voler essere blasfemi, una Cappella Sistina di autori minori ma davvero emozionante.
E ancora la Chiesa di Sant’Oliva, impiantata su un precedente tempio romano.
E così alla fine, tra una scalinata e un monumento, i quasi 19 km ufficiali del percorso son diventati 26, ma ottimamente spesi.
LUIGI DE SANTIS
