TAPPA 4: DA CORI A SEZZE ROMANO
Tappa durissima, circa 34 km e 3 colline da salire e ridiscendere ognuna delle quali ospita i 3 borghi della giornata: Norma, Sermoneta e Sezze Romano.
Il tempo coperto che dapprima aiuta, dopo, nei pressi dell’abbazia di Valvisciolo, si trasforma in pioggerellina mai battente ma molto fastidiosa.
Perfino in uscita Cori non finisce di stupire con un passaggio nelle “Sipportica”, una via coperta lungo un tratto della antica cinta muraria che ospitava botteghe, taverne e dalle cui aperture regolari regala affacci suggestivi sulla valle e le alture circostanti.
Si sale la prima collina, un ultimo sguardo indietro al tempio di Ercole e via verso Norma, altra importante città latina oppostasi a Roma intorno al V° sec. a. C. con la lega latina, e distrutta 3 secoli più tardi, di cui è possibile notare traccia attraverso il parco archeologico della “antica Norba”. Interessante, fuori porta, il Museo del cioccolato.
Si scende, e prima di risalire verso Sermoneta si passa accanto alla abbazia di Valvisciolo dove, oltre all’abbazia stessa, si deve ammirare il graffito Sator, un unicum imperdibile.
Che dire di Sermoneta? È uno scrigno di bellezze ma guai ad arrivare intorno a ora di pranzo: tutto chiuso tranne ristoranti e negozi, e vedere frotte di turisti accamparsi sulla Loggia dei Mercanti mangiando e urlando come se quel luogo non fosse un’opera d’arte ma un campeggio estivo, fa male al cuore.
E sono scappato.
Via allora con la terza salita, la più dura, verso Sezze, dove si fa notare la chiesa principale del paese, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, anch’essa con una caratteristica che la rende unica al mondo: l’abside rovesciata (che non riuscirei mai a spiegarvi in termini chiari, bisogna solo guardare).
Arrivo nel mio alloggio che sono davvero distrutto, ma il mio hospitalero, che ci vede bene evidentemente, mi sorprende portandomi una deliziosa pizza e birretta la sera, finendo il lavoro il giorno dopo con una colazione a domicilio. E con questi piccoli grandi gesti di attenzione, dimentico tutta la fatica del giorno precedente, per ripartire piemo di energie.
Un consiglio spassionato è quello di dividere in due questa tappa, se si vuol riuscire a visitare tutto quanto c’è da visitare. Io non l’ho fatto perché sono posti che conosco a memoria e nel frangente li ho saltati, ma chi viene per la prima volta non può fare questo errore.