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Miscellanea

Pronto il primo campione marziano destinato alla Terra

Preparato dal rover Perseverance, lo preleverà la missione Mars Sample Return

E’ pronto il primo campione del suolo marziano destinato ad arrivare sulla Terra nei prossimi anni.

Lo ha preparato il rover Perseverance della Nasa, che lo ha trasferito nel primo dei tubi in titanio che formeranno un deposito di ‘riserva’ per la complessa missione Mars Sample Return (Msr),  nata dalla cooperazione tra Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa).La missione prevede di inviare sul pianeta rosso un piccolo razzo sui cui caricare i materiali e spedirli a Terra.

Nel piccolo tubo in titanio si trovano campioni roccia marziana prelevati il 31 gennaio 2022 con il trapano di Perseverance nella regione chiamata Sud Séitah nei pressi del cratere Jezero ed è il primo dei 10 che dovrà costituire un piccolo deposito di riserva nell’ambito di Mars Sample Return.

L’ambiziosa missione prevede, infatti, tra alcuni anni la discesa su Marte di un lander al cui interno sarà presente un razzo.

Una volta arrivato il razzo, Perseverance dovrà raggiungerlo e depositare al suo interno i campioni raccolti nel frattempo. A quel punto il razzo potrà partire per raggiungere un satellite in attesa in orbita marziana, che raccoglierà i materiali per poi portarli a Terra.

La missione è particolarmente complessa e per questo sono stati sviluppati vari piani B. Uno dei pericoli è che Perseverance possa incontrare malfunzionamenti: proprio per aggirare il problema i tecnici hanno pensato di realizzare nel frattempo un piccolo deposito di riserva nel sito rinominato Three Forks, un punto in cui lasciare 10 campioni che in caso di problemi potrebbero essere raccolti da una squadra di piccoli droni simili a Ingenuity, il scopo era proprio verificare la fattibilità di volare nell’atmosfera marziana e che nel frattempo ha completato ben 36 voli su Marte.

Per recuperare il tubo dall’interno della sua ‘pancia’ il rover ha impiegato quasi un’ora, lo ha rianalizzato con le sue videocamere prima di poi farlo cadere su una zona scelta accuratamente. Il braccio robotico si è poi attivato per verificare che il campione non fosse finito accidentalmente sotto le sue ruote e ne ha inviato a Terra una foto.

Fonte
ANSA.IT
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