Uno straordinario Gianmarco Tamberi ha vinto la medaglia d’oro ex aequo con il qatariota Mutaz Barshim nel salto in alto alle Olimpiadi Tokyo. Il 29enne marchigiano — che attendeva questo giorno da cinque anni, cioè da quando, per infortunio, era stato costretto ad assistere all’Olimpiade di Rio con la caviglia immobilizzata dal gambaletto di gesso — ha chiuso a quota 2.37, appena 2 centimetri sotto il suo record personale. Dopo un percorso straordinario senza errori nei primi 7 salti, Gimbo, come il qatariota, ha commesso tre errori a 2.39. A quel punto, per regolamento, i due potevano scegliere se fare lo spareggio o accordarsi per l’ex aequo. Con un abbraccio Tamberi e Barshim hanno scelto di condividere la gioia più bella.
La gara
Un’ombra di barba (niente «half-shave» oggi), sguardo concentrato, Tamberi parte in scioltezza a quota 2.19 e si ripete a quota 2.24. Lo step successivo è a 2.27: passati bene per Gimbo (che si mostra soddisfatto), meno bene per papà Marco che dalla tribuna fa una faccia un po’ così. Si sale a 2.30: Gimbo scavalla anche questa quota e sono solo in 5 (dei 10 finalisti su 13 rimasti) ad avercela fatta senza errori. Eccoci a 2.33: Tamberi prosegue il suo percorso immacolato ed è temporaneamente primo con il qatariota Barshim, l’altro senza errori dei sette finalisti rimasti (su 13). Prossimo step: 2.35. Barshim non sbaglia neanche qui, e neanche il coreano Woo e l’australiano Starc. Ma Gimbo è straordinario: sfiora l’asticella che balla e balla, ma non cade. Tamberi resta primo con Barshim. In gara a puntare a quota 2.37 sono così rimasti in sette. Barshim e Nedasekau la passano, ma la passa anche Tamberi, con un margine più ampio che a 2.35. Ora Gimbo è a soli 2 centimetri dal suo record personale. Semplicemente perfetto. A 2.39 arriva il primo errore di Tamberi, ma si ferma anche Barshim che fallisce pure il secondo tentativo. Due errori pure per Nedasekau, terzo, mentre vengono eliminati Woo e Starc. Poi ci riprova Tamberi, ma per lui arriva il secondo errore. Lo sbaglio di Harrison spalanca il podio per Gimbo, poi Barshim fallisce il terzo tentativo, Nedasekau esce e per Tamberi c’è il match point: lo fallisce, ma questo è tutto fuorché un fallimento. Perché per lui — deciso assieme a Barshim di non fare lo spareggio — c’è la medaglia d’oro. Uno degli ori più incredibili della storia dello sport italiano.
L’avvicinamento difficile
Gimbo dopo la qualificazione alla finale a quota 2.28 aveva spiegato: «Ho fatto schifo. Non mi sono piaciuto, riguarderò i video con papà — aveva detto dopo la qualificazione alla finale — l’avvicinamento a questa gara è stato terribile, come misure l’opposto di quello che mi aspettavo, spero di trovare presto conferme diverse ma l’obiettivo era la finale e l’ho centrata».
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