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Sinner, prova da urlo contro Tiafoe: vince anche a Cincinnati, è il quinto trofeo stagionale

In Ohio Jannik ha giocato la sua quinta finale in carriera nei Masters 1000: ora ne ha vinti tre

 

Il nuovo capolavoro di Jannik

(Marco Calabresi) In un torneo da cui nessuno, a cominciare da lui, si aspettava niente, Jannik Sinner ha tirato fuori un altro capolavoro. Altro che semplice tappa di avvicinamento allo US Open: a sei giorni dall’inizio dell’ultima prova dello Slam della stagione, il numero 1 del mondo trionfa anche a Cincinnati, dove l’obiettivo era «solo» quello di mettere nelle gambe qualche partita. Mai, nella sua tanto giovane quanto straordinaria carriera, Sinner aveva vinto cinque tornei nella stessa stagione: il traguardo, grazie al 7-6 6-2 in un’ora e 36′ sull’americano Frances Tiafoe, Jannik lo ha tagliato con ancora quasi metà stagione da giocare (prima di Cincinnati, aveva trionfato a Melbourne, Rotterdam, Miami e Halle), e chissà cosa ci si può ancora aspettare. Continua a non sembrare al 100%, Sinner, ma dove non arrivano le gambe arriva una gestione quasi disumana dei momenti chiave delle partite. La differenza con i rivali, dal numero 2 in giù, in questo momento è tutta lì.

Rispetto a Cincinnati 2023, quando Sinner arrivò con la pancia piena dopo il trionfo di Toronto, Djokovic ha perso 1000 punti, Alcaraz 590: Sinner ne ha guadagnati 990 (terzo torneo di questa categoria vinto, 15° titolo Atp in carriera). Zverev, l’unico avversario che avrebbe potuto dargli fastidio, Jannik se lo è tolto di mezzo in semifinale dopo una battaglia di tre ore, che gli ha dato la certezza di rimanere numero 1 del mondo anche uscisse al primo turno a Flushing Meadows.

«È stata una settimana molto difficile soprattutto mentalmente — queste le prime parole di Sinner dopo la vittoria —. Tutti e due eravamo provati dalle semifinali di ieri ma nei punti più importanti sono riuscito a portare a casa il meglio. In questa settimana ci sono stati alti e bassi, in ogni match ho avuto un po’ di problemi ma è sempre finita bene. E ora spero di essere pronto per New York».

Sinner era comunque stato il primo a dover annullare le palle break, due nel primo game. Poi tre ace in un turno di servizio per salire 3-2, in un primo set molto veloce, in cui Jannik nel nono game ha concesso una terza palla break con un grave errore di dritto, annullata però in un turno di battuta in cui ha messo in fila altri tre ace. E alla fine, sul 6-5, dopo uno scambio estenuante da 33 colpi, la palla break è arrivata in favore di Sinner, ed è stata un set point, che Jannik non ha però sfruttato rispondendo male di rovescio su una seconda di Tiafoe. L’americano, dopo il pericolo scampato, ha tirato una sassata lungolinea di dritto portando il set al tiebreak: a fare la differenza, il punto del 6-4, con una grande difesa di Sinner che ha portato all’errore di Tiafoe, vittima di un blackout che lo ha portato a sbagliare anche di rovescio nel punto successivo.

Blackout che è proseguito anche a inizio secondo set, con Tiafoe che si è progressivamente allontanato dalla partita, dopo aver dato tutto nel primo set. Subentrata anche un po’ di frustrazione, «Big Foe» — soprannome che l’americano porta anche al collo come ciondolo della sua collanina — ha perso il servizio nel primo game e poi anche nel quinto, abbattuto alla terza palla break da un dritto lungolinea fulminante. A rendere ancora più impossibile la missione dell’americano, anche un calo fisico che però non gli ha impedito di annullare tre match point sul 5-1 prima di piegarsi al quarto a un Sinner che non ha cacciato fuori l’urlo da leone sentito contro Zverev ma si è limitato ad alzare le braccia al cielo. E con lui, sorridenti, anche Simone Vagnozzi e Darren Cahill, che comodi nel loro box si sono goduti l’ennesima meraviglia del loro ragazzo d’oro.

Grande prova di Sinner

Ci sono voluti solo un’ora e 36 minuti per aggiudicarsi la finale contro Tiafoe. Ma la partita vera c’è stata solo nel primo set, vinto al tie-break dall’azzurro. Nel secondo, si è giocato realmente solo nel primo game con Sinner che strappava il servizio e poi s’involava sul 5-1. Tiafoe riusciva ad annullare tre match point sul suo servizio ma doveva poi cedere alla prima occasione nel game successivo.

di Marco Calabresi e Redazione Sport

Fonte
corriere.it
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