L’idea è quella di creare un nuovo microcircolo sanguigno all’interno del cuore in alternativa a quello danneggiato e fuori uso dei pazienti con forme gravi di ischemia cardiaca oggi incurabili. A metterla a punto una collaborazione tra Centro cardiologico Monzino e l’università Statale di Milano che hanno sviluppato una strategia cellulare innovativa denominata “Cardiac Pro-angiogenic Cell Plus – CPCPlus”. La metodica terapeutica nata nel 2017 è stata tutelata con una domanda di brevetto depositata congiuntamente da Monzino e università degli Studi di Milano e oggi ha permesso di creare la startup Oloker con sede a Milano, finanziata Siryo Spa, investitore specializzato nel settore delle terapie avanzate.
Com’è nata Oloker per l’ischemia cardiaca
“Tutto parte dalla scoperta di cellule del cuore che abbiamo battezzato CD90 negative” spiega Giulio Pompilio direttore scientifico del Monzino e professore associato alla Statale, da dieci anni impegnato in questa area di ricerca. “Si tratta di un sottotipo di cellule stromali del cuore umano, cioè le cellule dell’impalcatura dell’organo, che hanno una particolare capacità di indurre neo-vascolarizzazione. Abbiamo trovato il modo di isolarle, selezionarle e iniettarle nel cuore colpito da ischemia per stimolare in maniera molto efficace la creazione di nuovi vasi (angiogenesi terapeutica) all’interno del tessuto miocardico”.
L’invenzione ha ricevuto la concreta manifestazione d’interesse da parte di Siryo Spa, investitore specializzato nel settore delle terapie avanzate e basato al Sud Italia. A fine anno è stato stipulato un accordo di cessione del brevetto ed è stata finalizzata la proposta di investimento dell’intero piano di sviluppo, che si è concretizzata nella costituzione della nuova realtà imprenditoriale denominata Oloker Therapeutics srl.
L’obiettivo della startup
L’accordo prevede che il piano di sviluppo sia realizzato in parte nei laboratori del Monzino, da cui assicurano come l’operazione rappresenti “uno dei più significativi investimenti early stage destinati al settore cardiovascolare, supportata da un investitore privato a capitale interamente italiano”. I capitali raccolti saranno impiegati per giungere ad un proof-of-concept attraverso uno studio first-in-human per il trattamento dell’angina refrattaria.
La nuova frontiera delle terapie avanzate
“L’esperienza del Monzino nella medicina rigenerativa è unica in Italia” continua Pompilio. “È in corso da anni una sperimentazione in pazienti con aterosclerosi coronarica severa, con cellule staminali prelevate dal midollo osseo del paziente stesso e poi inoculate direttamente nel muscolo cardiaco, per creare piccoli vasi laddove vi è una mancanza di ossigeno. Oggi siamo ancora più convinti che la nuova frontiera della medicina per le malattie più gravi ed incurabili siano gli Advanced Therapy Medicinal Products o terapie biologiche avanzate”.
“Si tratta di farmaci derivati invece che da composti chimici, da materiale biologico come cellule o materiale genico” continua. “Per accelerare i tempi e perché queste nuove terapie siano il più rapidamente possibile a disposizione dei malati, le iniziative come Oloker sono di importanza fondamentale”.
L’impegno di Siryo
L’operazione è stata realizzata da Siryo, attraverso la propria holding di partecipazioni Holding S1 SpA, finanziando un piano di sviluppo (preclinico e clinico) della terapia, con un impegno fino a 6,5 milioni di euro. “Il supporto ai percorsi traslazionali − spiega Alessandro Sannino, presidente e anima scientifica del team di Siryo Spa − rappresenta un obiettivo strategico per la società. Ma anche per il nostro territorio, che ha sicuramente gli strumenti tecnologici, finanziari, e oggi anche la consapevolezza di poter svolgere un ruolo importante nello sviluppo industriale high tech, sul piano non solo europeo. Ci son molti più soldi che buone idee, e Siryo vuole aggiungere un ulteriore tassello al percorso di valorizzazione di questa risorsa scarsa, preziosa e frutto dell’investimento in formazione che tanti giovani intraprendono nei Centri di Ricerca sud Europei”.
“Siamo convinti − conclude − della validità del progetto, che ha solide basi scientifiche e un team di eccellenza. Il Team si occuperà dello sviluppo pre-clinico e clinico, supportato da un Advisory Board scientifico internazionale. Di cui fanno parte, oltre a Pompilio, Philippe Menasché (Università di Parigi) e Jens Kastrup (Università di Copenaghen), tra i principali esperti europei del settore”.